L'aspetto matematico

La matematica è la musica muta della ragione. Fa parlare l’Universo come se essa avesse trovato la lingua del suo silenzio”

Roger Judrin

 

La terza chiave di lettura chiama in causa una disciplina fondamentale della conoscenza umana, la matematica.

Più precisamente, la teoria dei numeri ed il suo più grande enigma di sempre: i numeri primi.

Questi particolari numeri sono un sottoinsieme molto importante dei numeri naturali, in quanto rappresentano gli “atomi” su cui si struttura ogni molecola dell’ordine possibile.

 

“…il fenomeno curioso è che quando si inizia l’aritmetica, o in senso pratico o fissandone gli assiomi, o dando la definizione della struttura dei numeri, non si fa alcuna menzione di essi né si può prevedere la loro esistenza.

Il loro ruolo di blocchi fondanti è una scoperta che in un certo senso si potrebbe dire che ci è imposta contro le aspettative; non c’è bisogno di postularli, emergono dalla semplice iterazione; è uno degli argomenti preferiti da chi sostiene che la realtà matematica è esterna e oggettiva”. ( Prof. G. Lolli )

 

Ogni principio d’ordine si porta appresso la generazione dei numeri naturali. Già nel pensiero greco, risultava chiaro che all’origine sta la differenza, o differenziazione (relazione). Tutti i matematici sono d’accordo sulla posizione fondamentale dei numeri naturali nella costruzione della matematica, non solo degli altri insiemi numerici.

 

“…anche chi fa una matematica non riferita direttamente ai numeri, usa questi nei suoi ragionamenti generali; quello che fa, se viene presentato come una teoria, richiede i numeri nella costruzione del linguaggio e nella precisazione del concetto di dimostrazione, cioè nella meta teoria, così osservava Skolem negli anni venti per sostenere che non era la teoria degli insiemi a poter essere il fondamento della matematica, ma il modo di ragionare ricorsivo sui numeri”. (Prof. G. Lolli)

 

La relazione è insita al concetto di esistenza e viceversa. Non esiste nulla di astratto o reale che non contenga implicitamente relazione e quindi ordine. Il binomio mutuamente connesso di esistenza-relazione implica delle necessità. Non si possono relazionare le cose a nostro piacere. Ecco perché i matematici di tutto il mondo sono in accordo con i risultati che ottengono.

Come gli atomi della chimica generano le molecole di cui è composto il nostro organismo, così i numeri primi, rappresentano le particelle elementari dell’ordine, da cui nascono i numeri non primi (molecole) come ad esempio il quindici che risulta l’unica molecola possibile composta da tre volte cinque e cinque volte tre.

Appare assurdo ma tutta la matematica possibile, quella che conosciamo, quella che ancora non comprendiamo e quella che, forse, non comprenderemo mai, si regge su questi “atomi”. Non c’è matematica che non contempli i numeri primi come base essenziale del suo ragionamento. Tutto si regge, ad ogni “scala” e ad ogni “livello strutturale”, su questa matrice eterna di possibilità. Un’infinità di numeri per un’infinità di combinazioni, per infiniti universi matematici.

L’uomo conosce solo alcune tra le matematiche possibili ma non riesce a capire come è fatto il codice che le genera e fonda tutte. Questo è il più grande mistero della matematica.