
L'aspetto filosofico
L’eterno divenire è un problema storico che ha interessato la filosofia, dai presocratici ai giorni nostri. Nei presocratici i filosofi più importanti sono Parmenide ed Eraclito.
Per Eraclito il divenire è l’unica realtà, tutto è impermanenza. L’unica verità è che le cose non sono mai uguali a se stesse.
Non esiste nulla di eterno, di fisso, di assoluto, escluso il divenire.
Per Parmenide, invece, il divenire è un’illusione della nostra mente. Il suo pensiero è incentrato sul concetto di eternità nell’accezione di immutabile, di ingenerato, di immobile. Sosteneva, contrariamente al senso comune, che la realtà fosse solo quella dell’essere e che i mutamenti del mondo fisico fossero illusione. Questa diatriba filosofica si è protratta nei secoli fino ad arrivare ai giorni nostri.
“Secondo il mio pensiero, oggi, esiste un’unica prospettiva filosofica e scientifica che fonde la filosofia di Parmenide con quella di Eraclito. Il nuovo concetto di ETERNO DIVENIRE non coincide più con quello del Pánta rêi di Eraclito ma sostiene che l’eternità, l’essere e il divenire siano la stessa cosa, quindi due facce della stessa medaglia. Come si può arrivare a comprendere questo concetto? Lo si può capire ammettendo l’esistenza di un codice eterno, infinito in atto e in potenza simultaneamente. Un codice imprescindibile, insito al concetto di esistenza e di relazione tra qualsiasi ente astratto o reale. Un codice che nessuno potrà mai creare o distruggere”
Andrea Cutri